Molto spesso è utile introdurre informazioni grafiche nel computer, come digitalizzare una fotografia, un grafico od un testo.
Questo compito è svolto da una apparecchiatura chiamata scanner. Le foto ed i disegni ripresi dallo scanner, convertiti in dati digitali e registrati su disco, possono essere stampati, rielaborati e modificati a piacere.
Esistono programmi per il ritocco fotografico e per il disegno, attraverso i quali è possibile importare l’immagine digitalizzata con lo scanner ed effettuarne tutte le modifiche necessarie. La potenza di questi programmi consente di alterare le fotografie non solo con l'eliminazione di polvere, sporchi o strappi, ma anche correggendone i difetti (come riflessi di luce fastidiosi, dominanti di colore, sovra o sottoesposizione). Si può tagliare un’immagine, ingrandirla o ridurla, ribaltarla, ruotarla, correggere l’esposizione, correggere la mesa a fuoco, correggere il contrasto o la luminosità, sostituire i colori o produrre particolari effetti di rilievo, sfaccettatura, vento, mosaico...
Ma si può anche alterare l'immagine reale. Si possono aggiungere, modificare o togliere elementi reali come persone, cartelli stradali, palazzi, auto, nuvole, aerei, montagne... tutto quello che c'è in una foto può ormai essere alterato o modificato, od aggiunto ad un'altra immagine, fino a produrre fotografie fatte di elementi reali ma che sono completamente false.
Lo scanner ha largo impiego nel campo della grafica computerizzata, alla quale serve anche come modello di "ricalco" o come base per realizzare illustrazioni, marchi o logotipi. Nel campo dell’editoria, sia aziendale che commerciale, e della pubblicità, lo scanner serve per inserire direttamente le foto nei bozzetti, evitando costose e lente lavorazioni presso laboratori specializzati.
Lo scanner è anche utile con un particolare tipo di applicazione, chiamato riconoscimento ottico di caratteri (OCR), che prevede l’interpretazione di normali fogli dattiloscritti ricavandone il testo scritto, così come se fosse stato digitato direttamente sul computer, con percentuali di errori minime in caso di originali di buona qualità. Questa applicazione è particolarmente utile per evitare la ribattitura di testi già esistenti stampati o dattiloscritti, che basta "passare allo scanner".
I programmi di riconoscimento ottico dei caratteri sono però molto sensibili alla qualità degli originali. Testi in fotocopia sbiadita oppure con stampa difettosa, potrebbero essere elaborati con molti errori, tanti da renderne difficile l’interpretazione.
Le caratteristiche tecniche principali di uno scanner sono:
• risoluzione ottica: è il numero di pixel che il gruppo ottico è capace di rilevare. Viene misurato in punti per pollice (dpi). E' sempre data con due valori, ad esempio 1200x1440: la prima cifra è la risoluzione orizzontale e la seconda è la risoluzione verticale (nell'esempio, lo scanner è capace di rilevare 1440 righe costituite ciascuna da 1200 pixel);
• risoluzione in output: l’immagine ripresa otticamente viene elaborata (interpolazione) dal software di ripresa e la risoluzione viene incrementata fino a 1200, 2400, 4800 dpi ed oltre;
• colore: capacità di riconoscere le diverse sfumature di colore, o meglio, i diversi colori. Un buon scanner dovrebbe riconoscere 16,7 milioni di colori (sensibilità maggiore di quella dell’occhio umano) con 24 bit per pixel. Gli scanner professionali per fotolito arrivano a riconoscere oltre un miliardo di colori a 36 bit per pixel. Con immagini in bianco e nero sono sufficienti 256 livelli di grigio con 8 bit per pixel;
• velocità: è espressa in millisecondi (msec) per linea;
• elaborazione dell’immagine: deve essere possibile modificare il valore gamma (è la misura del contrasto che determina i mezzitoni di un’immagine), la correzione del colore a seconda del tipo di monitor su cui si visualizza l’immagine o della stampante di destinazione, la nitidezza, il contrasto e la luminosità;
• interfaccia: dovrebbe essere presente l'interfaccia USB, mentre negli scanner professionali sono comuni le interfacce FireWire e SCSI;
• formato: è il formato standard dei fogli o delle pellicole che è possibile acquisire. Per i fogli, la maggioranza degli scanner è di formato A4 (21x29,7 cm), mentre alcuni scanner professionali sono più grandi ed arrivano al formato A3 (29,7x42). Per le pellicole il formato più comune è il 35 mm (24x36 mm) in striscia mentre i formati professionali devono prevedere un apposito telaietto;
• area di lettura: rappresenta le dimensioni massime dell’area che è possibile acquisire, che spesso non coincide con il formato;
• driver: deve essere presente un CD-ROM con i driver per tutti i sistemi operativi (DOS, Windows, Maintosh). Gli scanner migliori hanno un driver di tipo TWAIN, il che consente di effettuare l’acquisizione dell’immagine direttamente dal programma di grafica, di OCR, di DTP, di trasmissione fax, di elaborazione fotografica o di archiviazione dei documenti, senza la necessità di usare il software specializzato;
• software: deve essere fornito almeno un programma specializzato di acquisizione, oltre ad eventuali programmi (in versione di prova) per l’elaborazione fotografica o l’OCR.