Periferica che consente di stampare su carta il contenuto dei file, siano essi documenti o immagini. Esistono diverse tipologie di stampanti, quelle più comuni sono le stampanti a getto d'inchiostro e quelle laser. Le prime, a colori, adatte ad un uso domestico o per stampa di alta qualità fotografica; le seconde per stampa in bianco e nero di grossi volumi di fogli, in ufficio.
Nonostante si dica che, con l’uso del computer, l’ufficio del futuro sarà un ufficio senza carta, la stampante è il complemento ideale ed essenziale di ogni computer.
Nel tempo ha avuto numerosi e notevoli cambiamenti tecnologici, che ne hanno agevolato la diffusione e l’uso. Dopotutto è ancora più facile stampare su carta una lettera che registrarla su un CD-ROM, ed è più rapido trovarla in una cartellina di un raccoglitore che in un archivio digitalizzato. Ed è ancora più economico.
Le stampanti di alcuni anni fa erano ingombranti, rumorosissime e lente. Ne esistevano solo due tipi: a caratteri (con una testina identica a quelle delle macchine da scrivere elettroniche) o a matrice di punti. Con le prime, molto più costose, si potevano produrre lettere e documenti di buona qualità (identiche a quelle prodotte da una macchina da scrivere, appunto), mentre le seconde servivano a produrre tabulati su moduli a carta continua, spesso dalla lettura abbastanza difficile.
Evoluzione delle stampanti
La prima evoluzione si ebbe con l’introduzione di stampanti a matrice di punti capaci di stampare con la stessa qualità delle stampanti a testina rotante.
Le stampanti a matrice di punti utilizzano una testina ad aghi. Ogni carattere che deve essere scritto sul foglio, viene riprodotto da un insieme di punti. Dalla testina fuoriescono, ad alta velocità, alcuni aghi che, battendo sulla carta attraverso il nastro inchiostrato, vi lasciano impressa la matrice di punti che forma il carattere.
Le prime stampanti di questo tipo avevano una testina con nove aghi messi in colonna e la matrice veniva composta da quattro colonne. Ciascun carattere poteva essere disegnato, quindi un massimo di 36 punti, con una scarsa leggibilità soprattutto di lettere più complesse, come la “g” minuscola. Con l’introduzione di testine a 24 aghi, la qualità di stampa crebbe fino ad arrivare alla stessa qualità delle macchine da scrivere.
La seconda evoluzione, ancora più importante, avvenne quando vennero introdotte le stampanti laser. Questo tipo di stampante, che ereditava il meccanismo di stampa da quello delle fotocopiatici, ha reso possibile produrre alla qualità della stampa tipografica ed ha risolto il problema di stampare piccole quantità di circolari, depliant e notiziari.
Dopo alcuni tentativi con tecnologie diverse, come le stampanti a sublimazione e quelle a cera, si è arrivati alla terza evoluzione con le stampanti a getto d’inchiostro. Queste hanno unito l’economicità alla qualità. Utilizzando un inchiostro liquido che viene “sparato” in piccolissime gocce sul foglio di carta, riescono a raggiungere la qualità delle stampanti laser con dimensioni e costi molto inferiore. Hanno anche consentito di produrre stampe a colori, negli ultimi modelli, di qualità paragonabile alle tradizionali stampe fotografiche.
Caratteristiche tecniche
Sono molte le caratteristiche tecniche che differenziano le stampanti, anche all’interno dello stesso metodo di stampa, e che vanno analizzate per identificare la stampante più adatta ai nostri bisogni:
alimentazione della carta: a foglio singolo od a modulo continuo. La stampa a foglio singolo permette di cambiare rapidamente tipo di carta, di stampare a volte anche su cartoncino e buste, carta intestata e prestampata, lucidi per proiezioni. La stampa a modulo continuo (presente quasi solamente sulle stampanti a matrice di punti) è più indicata, invece, per la produzione di copie supplementari, stampate contemporaneamente grazie a moduli sovrapposti di carta chimica;
formato della carta: può essere indicata nel numero di colonne stampabili (80 o 132), in centimetri (da un minimo di 21 cm di larghezza in su), o in formati standard (formato A3, A4, A5, B5...). Alcune stampanti possono produrre striscioni, manifesti o grossi fogli per il disegno tecnico;
velocità di stampa: viene calcolata in caratteri per secondo (sigla: cps) oppure in pagine per minuto (sigla: ppm). Può variare, nella stessa stampante, a seconda del formato della carta o della risoluzione scelta;
risoluzione: tranne le stampanti a margherita, tutte le altre formano i caratteri e le immagini sulla carta imprimendovi dei punti. Maggiore è il numero dei punti e maggiore la loro vicinanza, più leggibile è lo stampato. La risoluzione viene espressa nella quantità di punti per pollice, espressa anche dalla sigla dpi, dot per inch. Nella stessa stampante è possibile spesso scegliere di stampare a risoluzioni diverse;
affidabilità: è il tempo medio prevedibile fra due guasti, secondo le dichiarazioni del produttore (sigla: MTBF);
durata della testina: espressa dalla quantità di pagine (o di caratteri) stampabili prima di dover sostituire la testina. Nei modelli più recenti il produttore dichiara la testina come permanente, poiché la sua vita quivale o supera quella della stessa stampante. Nelle stampanti laser non esiste testina, nel qual caso di tratta della quantità di copie dopo le quali è necessario sostituire il tamburo di stampa (in molte stampa laser, comunque, il tamburo è compreso nella stessa cartuccia che contiene il toner e quindi, cambiando il toner si cambia anche il tamburo);
durata del nastro o della cartuccia: esprime la quantità di caratteri o di pagine che è possibile stampare prima di dover cambiara il nastro, la cartuccia di inchiostro o il toner;
interfaccia: determina la possibilità di collegamento (in rete o ad un singolo personal, PC o Macintosh);
emulazione e driver: riguarda la compatibilità con i diversi sistemi operativi e le diverse versione degli stessi. Il driver, ad esempio, può permettere anche prestazioni avanzate, come la stampa in negativo, la stampa rovesciata, la stampa ridotta o ingrandita, la riproduzione dei grigi fotografici, la stampa in grigio di un documento a colori, la stampa di un solo colore per volta (separazione dei colori);
memoria di buffer: maggiore è la RAM presente nella stampante (a volte espandibile tramite SIMM) e maggiore è la quantità di dati che la stampante può ricevere ed immagazzinare nel buffer in attesa di stamparli. Non influenza la velocità di stampa (che è un fattore puramente meccanico) quanto la velocità con la quale la stampante “libera” il computer dalle istruzioni di stampa. Il personal può inviare una, due o più pagine alla stampante e quindi tornare ad essere disponibile per l’utente, mentre la stampante provvede indipendentemente alla stampa;
condizioni di funzionamento: oltre ai limiti di temperatura ed umidità nei quali funziona la stampante, è importante il livello sonoro di funzionamento. In pratica è la rumorosità (espressa in decibel) della stampante, elemento molto importante quando la stampante deve funzionare in un ambiente chiuso e ristretto, come nella maggior parte dei casi. La rumorosità è molto importante nelle stampanti a matrice di punti, contenuta nelle laser e quasi irrilevante in quelle a getto d’inchiostro;
certificazioni: riguarda la conformità dell’apparecchiatura alle norme sulla sicurezza elettrica, all’ergonomicità, al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente;
colori: esistono stampanti in monocromia, cioè che usano inchiostro in un solo colore, il nero. Alcuni tipi di stampanti (getto d’inchiostro, cera, sublimazione, colore solido) invece usano inchiostri di colori diversi e producono copie a colori con un’ottima qualità. In genere si distinguono stampanti RGB in tricromia, a tre colori (qualità inferiore, con una resa approssimativa dei colori), CMYK in quadricromia, a quattro colori (con resa buona o ottima, paragonabile alla stampa tipografica) od a sei colori, esacromia, (con una resa di tipo fotografico). Qualore sia importante la fedeltà ai colori (ad esempio per bozzetti di fotografie o di grafici da pubblicare tipograficamente) è necessario che la stampante abbia un sistema di calibrazione del colore;
font: riguarda la capacità di stampare con caratteri diversi. E’ importante che la stampante possa riprodurre (eventualmente con un dispositivo opzionale), oltre ai caratteri eventualmente installati in ROM, qualsiasi altro carattere installato dal computer, ad esempio i codici a barre.