Preparare il dischetto


Il dischetto, è costituito da un sottile tondo di plastica, ricoperto da entrambi i lati da una sostanza composta da particelle magnetizzabili. Il tutto è custodito in un contenitore di plastica rigida, per i dischetti da 3,5 pollici, o flessibile, per i floppy da 5,25.
Una volta inserito nel drive, il foro centrale del dischetto viene agganciato da un perno che è collegato ad un motore. Se voi digitate il comando di indirizzamento su quel drive, il motore si mette in azione e fa girare a grande velocità il dischetto.
Una testina, dalla concezione simile a quelle dei registratori di audiocassette, ma molto più piccola, si pone a pochi micron di distanza dalla superficie del dischetto e tenta di "leggerlo" magneticamente. Se il DOS non riconosce la propria "impronta" sul dischetto, si rifiuta di leggerlo, visto che per lui si tratta di dati incomprensibili.
E' per questo che un dischetto formattato con un altro sistema operativo appare, al DOS, come se fosse nuovo. Ciò, in un ufficio nel quale convivono computer di "famiglie" diverse, è pericoloso. Potreste cancellare dischetti importanti di un vostro collega, credendoli nuovi e vuoti.
Diamo quindi al DOS il comando di preparare il dischetto.
 

Da una parte conosciamo le caratteristiche del dischetto che abbiamo in mano, le sue dimensioni e la sua capacità, dall'altra sappiamo le caratteristiche del nostro disk drive.
Il problema è che il DOS ritiene preminenti le caratteristiche del drive su quelle dei dischetti. Il DOS parte dalla presunzione che in un drive da 1440Kb noi inseriremo solo dischetti da 1440Kb. Se usiamo un dischetto da 720Kb, il DOS riesce ad accorgersi che il dischetto non è adatto al drive, che non si tratta di un dischetto da 1440Kb, ma non è in grado di sapere quale sia la vera capacità del dischetto. Occorre informarlo.
Ecco allora che, nel comando di preparazione, assume una particolare importanza l'opzione che indica la capacità del dischetto.