Battezziamo il disco


A questo punto la preparazione del disco è terminata, e può essere utilizzato per la registrazione e la lettura dei dati. Se è un disco di sistema, può servire per il caricamento del sistema operativo all'accensione del computer.
Rimane solo una piccola formalità burocratica: identificare il disco. Sono due gli elementi che permettono una identificazione univoca del dischetto: un numero di serie che il DOS stesso elabora ricavandolo dalla data e dall'ora di formattazione, ed il nome.
E' possibile dare un nome ad un disco tramite l'opzione /v nel comando FORMAT. Il nome che attribuiamo al dischetto può essere lungo fino a 11 caratteri.
Se non si usa l'opzione /v, è lo stesso DOS che, al termine della preparazione del dischetto, ci chiederà un nome per il disco. Nel farlo utilizza il termine etichetta, in inglese "label". L'etichetta è il nome di un disco. Dare un'etichetta al disco non è obbligatorio. Basta premere il tasto "Invio" senza aver digitato alcun nome.
L'esistenza di un numero di serie e, possibilmente, di un nome è utile al DOS, di modo che possa riconosce il dischetto in modo univoco durante l'esecuzioni di alcune operazioni che richiedano l'alternarsi di diversi dischetti in uno stesso drive.
Sia il numero di serie che il nome vengono registrati nel boot record.